Descrizione
Tra muri a secco e qualche tratto ancora lastricato, la borgata presenta anche interessanti elementi architettonici come pilastri rotondi, tetti a larghe falde per creare aree protette per i lavori invernali e balconate in legno di larice.Il vecchio forno è stato recentemente rimesso in funzione.
Una curiosità della borgata tratta dalla guida “Valle Maria” di Mario Cordero e Milli Chegai è la seguente: di fronte alle stalle di una grande casa plurifamiliare, già sede di un piccolo museo del lavoro e della vita su queste montagne, su un’asse lignea che fa soffitto al passaggio coperto, si legge, magnificamente incisa, una frase curiosa che recita così: “Pasa gere penca tua da morire far tuto celo tuo ma pesca il fine tuto vera fine ma la trita no mai fu fine” facendo pensare a un’invocazione sulla brevità della vita e sull’infinità della trinità divina.
Ad inizio borgata arrivando dal sentiero si trova la Cappella dedicata a San Giorgio e Sant' Anna. Nella borgata ci sono tre affreschi di Giors Boneto:
il primo, sulla facciata della casa a destra della cappella, racconta la scena della crocifissione con a sinistra Sant'Antonio Abate, con la campanella e a destra S. Giovanni evangelista. Le due figure femminili rappresentano probabilmente la Vergine Maria e Sant'Anna. Contornano la scena gli strumenti della passione;
il secondo, sulla facciata della 2° casa sempre sulla destra risalendo il sentiero, raffigura la Madonna dei 7 dolori con Cristo morto;
continuando il sentiero, sulla facciata di fronte, troviamo dei frammenti di affresco: sono visibili due affreschi distinti, benché vicinissimi, dove sono stati dipinti la Madonna e santi.
Il terzo affresco si trova sulla facciata dell’ultima casa della borgata, sulla destra.
Si conservano il braccio destro della Madonna che regge il rosario, la figura di San Giuseppe e l'immagine di un martire della legione tebea.
Foto